Dottor Matteo Sticozzi
Assistente di Chirurgia del Piede e Mininvasiva

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Chirurgia del Piede e Mininvasiva
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Cos’è la frattura del piede?
Quando si parla di frattura del piede spesso si fa riferimento a un solo osso di quelli che compongono l’articolazione, anche se in alcuni casi – schiacciamento, incidenti – possono essere coinvolte più ossa. La frattura può essere netta, con due soli frammenti, o creare più frammenti, può essere composta o scomposta.
La frattura più complessa e grave riguarda l’astragalo, osso di collegamento tra tibia-perone e calcagno. Di difficile guarigione è anche la frattura del calcagno, l’osso su cui si scarica tutta la pressione del corpo. Le fratture dell’astragalo e del calcagno hanno una lenta guarigione perché si tratta di ossa scarsamente irrorate dai vasi sanguigni e quindi la saldatura dei frammenti è meno rapida. Fratture frequenti sono quelle del metatarso e dello scafoide, il collo del piede. Le fratture di più semplice ricomposizione sono quelle delle falangi.
Le fratture delle ossa del piede rivestono un’importanza particolare, perché possono determinare deformità e difficoltà nel camminare e nello svolgere le più semplici azioni quotidiane. Il trattamento è molto delicato per la complessità dell’articolazione e deve essere eseguito da esperti in chirurgia del piede e in centri specializzati.
La caviglia per la sua particolare collocazione è soggetta a numerose sollecitazioni: deve sopportare il peso di tutto il corpo. La frattura della caviglia consiste nella rottura delle parte distale della tibia o della parte distale del perone/fibula.
Quali sono i sintomi della frattura della caviglia?
La frattura della caviglia comporta di solito l’immediata insorgenza di un dolore estremamente intenso e acuto nella zona interessata dalla rottura. L’area risulterà anche in breve tempo interessata da tumefazione ed ematomi. La caviglia inoltre potrebbe risultare deformata rispetto al suo aspetto normale e risulterà difficile o addirittura impossibile camminare e portare il carico sull’arto interessato dalla frattura.
In presenza di frattura della caviglia possono verificarsi anche una serie di complicanze, come lo sviluppo di sofferenza cutanea con comparsa di vescicole (flittene) che rendono impossibile l’esecuzione di una chirurgia aperta in tempi brevi. Inoltre, la frattura della caviglia può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo, anche a diversi anni di distanza, di artrosi post-traumatica.
Cos’è la chirurgia artroscopica?
La chirurgia artroscopica è quella procedura che consente di operare all’interno delle articolazioni senza aprire le stesse (al contrario di quanto avviene con le metodiche classiche). I chirurghi hanno la possibilità d’ispezionare e visionare direttamente l’interno delle articolazioni mediante l’uso di particolari microscopi, di piccole dimensioni (gli artroscopi), grazie ai quali capacità diagnostiche e accuratezza sono enormemente amplificate. Inoltre è possibile catturare le immagini delle articolazioni e dei gesti chirurgici effettuati attraverso sistemi di registrazione fotografica e video collegati ai sistemi di lenti miniaturizzate degli artroscopi. Sono quindi possibili, oggi, varie procedure chirurgiche effettuabili direttamente all’interno delle articolazioni che in precedenza erano possibili solo mediante ampia apertura chirurgica delle articolazioni della spalla (oppure di anca, ginocchio, gomito, polso o caviglia).
In alcuni casi l’artroscopia può essere anche utilizzata come procedura diagnostica per localizzare l’esatta area di patologia, seguita da una procedura chirurgica classica per via aperta che corregge la patologia.